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Le mie tecniche - Giancarlo Gottardi

Le mie tecniche

Tecniche pittoriche, scultoree e miste

Giancarlo Gottardi nel corso degli anni ha studiato ed approfondito varie tecniche antiche a partire dal  disegno e dalle tecniche d’incisione. Non è un caso che i primi riconoscimenti facciano riferimento ad opere grafiche.
Ha studiato le tecniche pittoriche dalla tempera all’acquarello, acrilico e olio fino all’affresco, approfondendo l’encausto e il graffito, tecniche che poi prediligerà creando una personale tecnica mista a fresco con la quale realizzerà le opere pittoriche dagli anni ’80 ad oggi.
Realizzando opere multimateriche Gottardi si avvicina alle tecniche del mosaico collaborando anche con i maestri musivi della scuola di Spilinbergo per la committenza del Mosaico dedicato al Redentore sul Monte Guglielmo (Brescia)
Contemporaneamente approfondisce gli studi sulla scultura a partire dal modellato in creta plastilina e dagli anni ’90 realizza le prime opere scultoree: fusioni in bronzo a cera persa , opere in marmo e in legno.
Negli ultimi anni si è concentrato nella creazione di opere in grande formato assemblando i metalli in particolare il ferro ossidato.

Disegno

Ingres diceva “si deve dipingere proprio come si disegna, per sapere disegnare e dipingere bisogna conoscere  i materiali usati per ogni tecnica“. Si può disegnare con diversi strumenti (matita, carboncino, china) e su differenti supporti, ma il disegno resta per Gottardi la base di ogni tecnica pittorica e scultorea

Incisione

Le tecniche incisorie usate per la realizzazione della matrice si ottengono: in rilievo (xilografiaper scomposizione chimica (litografia) per incavo (calcografia)

Affresco

La tecnica dell’affresco fu usata fin dai primordi della civiltà per dipingere sulle pareti delle grotte con coloranti naturali. I Greci indicavano questa pittura con un termine che tradotto significa “sull’umido”, ciò da conferma alle molte denominazioni da noi attualmente usate “a fresco”, “affresco” o semplicemente “fresco”. La tecnica antica dell’affresco viene eseguita su di un intonaco composto da malta prevalentemente di calce, appena steso e prima della completa essicazione. Vengono usati colori naturali disciolti nell’acqua. I colori penetrano nell’intonaco attraverso uno specifico processo chimico, dovuto all’azione dell’anidride carbonica sulla calce e la sabbia che compongono la malta; si ottiene così una reazione con i carbonati, l’argilla, gli ossidi, la silice, l’allume ed il magnesio e si forma un miscuglio umido con caratteristiche di compattezza e durevolezza. In questa reazione l’idonea materia colorante subisce un processo ad opera della calce che la purifica: le parti impure del colore vengono eliminate, mentre le parti resistenti subiscono una sorta di cottura (calcinazione) che ne aumenta il tono, l’intensità e la brillantezza.

Encausto

Encausto è un termine che deriva dal greco “bruciare”. Nella pittura questa parola indica una tecnica in cui i colori si miscelano con la cera per mezzo del calore. L’encausto è quindi una tempera a cera, infatti quest’ultima è il legante principale. Non è da confondere con la tecnica a cera, cosidetta a freddo, per il fatto che nell’encausto il legante viene unito al pigmento colorato per mezzo del calore, mentre nella tecnica a freddo ciò avviene diluendo la cera con un solvente. La pittura a cera non è come era solito pensare un’invenzione greca o romana, bensì egiziana, abbiamo infatti ci restano tracce di colori a cera stesi per decorare alcuni resti di templi egiziani. Alcune notizie relative alla tecnica ci sono tramandate.

Graffito

Il graffito o sgraffio è una tecnica pittorica che attinge alcune caratteristiche da quella dell’affresco. Le modalità operative di base per realizzare un graffito sono le seguenti:
Stendere una mano di velo, lisciato lungamente, usando malta di calce e sabbia, in antico mischiata con una paglia bruciata, mentre oggi si può sostituire a questa la terra di Colonia, la terra gialla o di altro colore. In pratica è necessario stendere un velo colorato con tonalità scure.
Verificare, strofinando il palmo della mano, che il velo sia sufficientemente asciutto da non lasciare più spolverare il colore.
Stendere una o due mani di latte di calce o in alternativa una campitura chiara.
Verificare con il palmo della mano che la tinta non sia asportabile.
Ora con attrezzi di varia forma, simili allo scalpello ed al cucchiaio, si comincia a graffiare il muro scoprendo il colore scuro sottostante a quello chiaro.
Un altro metodo usato dalla fine dell’Ottocento e ai primi del Novecento consiste nel lavorare l’intonaco completamente essiccato, come il marmo, lavorando con la bocciarda, la martellina e lo scalpello.
Esempio:
Il Portale di S.Maria Immacolata

Tecnica Mista a Fresco

Tecnica Mista a Fresco
La tecnica mista a fresco unisce la procedura dell’affresco nella fase di stesura del fondo e dei colori e successivamente intervenire con la tecnica a sgraffio nella fase di finitura andando ad incidere le parti secche.
Alcuni esempi di Opere:
Il CavalloL’ulivo​Le Emozioni Dinamiche

Le Opere Multi Materiche

Le opere multi materiche vengono create attraverso l’abbinamento di varie tecniche per l’assemblamento di materiali di origine differente. Questo consente all’artista di trasmettere attraverso una singola opera letture emozionali differenti attraverso la materia. Mosaico, legno.
Alcuni esempi di Opere:
l’Obelisco |||Clipeo ||

Il Mosaico

Il mosaico è composto da tessere, ottenute da materiali naturali o artificiali e tagliate con martelline. Le due tecniche principali sono il metodo diretto e il metodo indiretto. Il metodo diretto si esegue sulla superficie preparata, sfruttando la plasticità del legante. Importanti sono l’orditura, il taglio dei materiali e la qualità chimica. L’angolo di riflessione della luce è variato premendo le tessere ad angoli diversi. Oggi, le tessere vengono sistemate su malta, calce o rete in fibra di vetro con mastice o resina sintetica, influenzando l’effetto superficiale. Il metodo indiretto prevede la composizione rovesciata su carta o tela in laboratorio, trasferendo poi il mosaico pressandolo sull’impasto umido sul posto, per poi rimuovere la carta dopo l’indurimento.
Questi due approcci differiscono nella lavorazione e nell’effetto finale sul mosaico, influenzando la superficie, la riflessione della luce e la composizione stessa.
Alcuni esempi di Opere:
Il MosaicoIl Mosaico sul Monte Guglielmo & Approfondimento Sul Mosaico

La Scultura

Il termine scolpire deriva dal latino sculpere, indicando l’intaglio o la rimozione di parti da una pietra, sebbene la scultura non sia limitata alla pietra. Si distingue fra lo scultore (intaglio) e lo statuario (terre, gessi, metalli fusi). Si fa scultura quando si lavora un materiale in tre dimensioni per dare un senso spirituale. La scultura si divide in rilievo e tuttotondo.
Il rilievo comprende l’intaglio, il bassorilievo, il mezzorilievo e l’altorilievo, variando la proiezione delle figure dal piano. Il tuttotondo comprende sculture autonome, osservabili da tutti i lati.
Le tre modalità operative per creare opere tridimensionali sono: modellazione (materie plastiche come argilla, cera), intaglio (materiali duri e resistenti) e assemblaggio (unione di materiali diversi, tipica della scultura contemporanea). L’assemblaggio deriva dal collage dei cubisti e surrealisti, unendo materiali comuni per trasformarli in nuove forme e significati..
Esempio:
Il Cavallo

La Creta

L’argilla deriva dalla decomposizione di roccia silico-alluminata. Le sue caratteristiche dipendono dagli elementi costitutivi: le argille pure bianche fondono a 1800°C, il caolino è nella porcellana dura. Le argille refrattarie resistono a 1500°C, usate per forni.
Le marne o argille sedimentarie sono meno pure, contengono calcare, silice e impurità. Variano in colore (grigio, blu, giallo o verdastro), sono plastiche e cuociono a 1100°C, chiamate comunemente creta.

La Plastilina

Le plastiline sono materiali di modellatura che non induriscono totalmente; si rassodano solamente e permettono di essere riutilizzate. Tschudi nel XIX secolo inventò la “plastilina italiana” composta da argille con aggiunta di sego e zolfo in polvere con un colorante.

Fusioni in Bronzo a Cera Persa

La fusione a cera persa è una tecnica scultorea antica usata nell’arte greca, romana e nella scultura monumentale. Esistono due modi:
Modo diretto: si crea un modello di cera e se ne fa uno stampo di argilla. La cera viene scaldatata e sostituita con bronzo fuso, ottenendo un modello identico.
Modo indiretto: simile al primo, ma la cera si modella su un modello in creta, così la statua finale è vuota all’interno, contenendo solo argilla per ridurre peso e uso di metallo.

Il Marmo

Il marmo è un materiale che ha la caratteristica di essere facile da lavorare e nello stesso tempo molto resistente.
I marmi sono il risultato della trasformazione della dolomia (pietra calcarea) in seguito a diverse cause naturali, sono costituiti da carbonati sotto forma cristallina; sono rocce a cristallo compatto e quindi permettono di essere lucidati.
Si possono distinguere tre gruppi principali di marmo: le forme calciche (costituite da cristalli di calcite 95-100%), le forme dolomitiche (formate da dolomia cristallizzata dove la proporzione di carbonato di calcio è circa di 55% e quella del carbonato di magnesio è vicina al 55%) le forme miste (formate da una miscela di calcite e dolomia in proporzioni variabili, anche se le dolomitiche sono più pesanti di quelli calcitiche).
Esistono due tecniche fondamentali per lavorare il marmo, il metodo diretto che consiste nella riproduzione con mezzi meccanici di un modello in gesso e il metodo indiretto che implica la realizzazione preliminare di un modello in tutto tondo, sia in gesso che in argilla.

Il Ferro

Il ferro fu uno dei primi metalli ad essere utilizzato dall’uomo. E’ un metallo di colore grigio scuro, molto duro e poco malleabile a freddo mentre quando viene scaldato diventa rosso e facile da lavorare. La tecnica utilizzata da Gottardi anche per questo materiale è l’assemblaggio. La nuova tecnica di saldatura dei metalli ha permesso il recupero di scarti industriali che attraverso il loro assemblaggio vanno a creare un’opera d’arte. Si tratta di una forma di scultura derivata dal collage dei cubisti e surrealisti all’inizio del secolo.