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mosaico

Il mosaico è composto dalle tessere che sono i suoi elementi costitutivi di base. Queste possono essere ricavate da materiali naturali (ciottoli e marmi) o artificiali (smalti, paste vitree, ceramiche, materie sperimentali). Le tessere possono essere tagliate con la martellina per raggiungere differenti dimensioni.
Esistono due tecniche principali per la realizzazione del mosaico: metodo diretto e metodo indiretto.

scultore brescia pittore brescia artista brescia lombardia quadri opere arte mostre arte affreschi mosaici disegni illustrazioni statue sculture brescia lago di gardaMetodo diretto: quando il lavoro viene eseguito direttamente sulla superficie preparata, lo strato di legante viene disteso, di volta in volta, solo su brevi superfici per sfruttarne le spiccate caratteristiche di plasticità ed evitare l’inconveniente della presa e del successivo indurimento.
La tecnica diretta è migliore perché il mosaicista, lavorando sul posto, si rende perfettamente conto degli effetti chiaroscurali dovuti a luci ed ombre in virtù della particolare  esposizione della superficie in oggetto. Nei mosaici infatti sono importanti: l’orditura, il taglio dei materiali nei diversi spessori e la qualità chimica degli stessi.
Per variare l’angolo di riflessione della luce, che aggiunge pregio all’opera, le tessere vengono premute nell’impasto ad angoli diversi, come per esempio accade nei mosaici parietali bizantini.
Oggi la tecnica consiste nell’allettare le tessere in uno strato di malta, di calce o di cemento o nell’incollarle ad una rete in fibra di vetro con mastice o con un legante di resina sintetica. L’effetto superficiale, quindi, può cambiare a seconda del tipo di inclinazione, del taglio e dello spessore delle tessere.

realizzazione quadri brescia lombardia dipinti brescia realizzazione dipinti lombardia illustrazione brescia giancarlo gottardi illustratore lago di garda gardone rivieraMetodo indiretto: “Giovanni Moro che lavorò come mosaicista nella basilica di San Marco a Venezia dal 1822 al 1828 a maltrattare i mosaici, scrive il Saccardo (Saccardo P. 1896,  pp. 110-111), impiegò il metodo indiretto o a rovescio o conosciuto a rivoltatura su carta: egli componeva il mosaico a rovescio approfittando dell’uniformità dei cubi di pietra o di smalto, incollandoli su una carta che riportava il disegno del mosaico da eseguire.
In effetti il mosaico eseguito col metodo indiretto, mostra, a lavoro ultimato una superficie completamente liscia; si tolgono al mosaico alcune caratteristiche particolari quali l’assorbimento e la riflessione della luce, data dal sottile gioco dell’inclinazione di smalti e pietre.
Questo metodo viene prediletto nel caso di ambienti in cui le superfici sono omogenee. Infatti il mosaico viene composto a rovescio, in laboratorio, assicurando le tessere su carte o tele per mezzo di colle idrosolubili, poi portato sul posto viene pressato sull’impasto ancora umido di pareti, pavimenti o soffitti e solo a presa avvenuta viene tolta la carta o la tela che tratteneva il mosaico strofinando con spazzole e dopo averla inumidita con spugnature.